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DA CALIGARI A HITLER
Il cinema tedesco nell'era delle masse
Gioventù, libertà, ironia, curiosità: la Repubblica di Weimar è la Modernità nella sua veste migliore e “l’era” del cinema tedesco per eccellenza, il periodo di gran lunga più eccelso e ricco di questa cinematografia. I film riflettono sempre, in più o meno grande misura, belli o brutti che possano essere da un punto di vista estetico, la situazione politica nazionale: il cinema di Weimar rappresenta fedelmente i turbolenti anni venti. I suoi film avevano tutto! Ma molti aspetti di quell’epoca sono stati dimenticati, o ridotti all’ambito degli specialisti. “Da Caligari a Hitler” è un viaggio avventuroso verso quell’era perduta, un viaggio che dovrebbe intrattenere, commuovere, sorprende re e ricordare a noi tutti una ferita aperta del passato europeo. Grazie all’analisi di Siegfried Kracauer, un genio della critica culturale, riusciamo ad entrare in un’epoca affascinante in tutte le sue numerose contraddizioni. Partendo da Caligari, il nome del protagonista del film manifesto dell’Espressionismo tedesco, che è un film sulla violenza, la manipolazione e la follia.
Venezia Classici – 71° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.
IL FASCINO INDISCRETO DELL'AMORE
Umorismo, passione e le insideie dell'amore in una commedia romantica tratta dal romanzo autobiografico "Né di Eva né di Adamo" di Amélie Nothomb.
Il fascino indiscreto dell'amore ("Tokyo Fiancée") di Stefan Liberski racconta il ritorno di Amélie ventenne a Tokyo, dove per mantenersi decide di dare lezioni di francese. Presto si innamora di Rinri, il suo unico studente. Tra sorprese, momenti felici e le insidie di un certo shock culturale, Amélie scopre sé stessa ed i sentimenti.
LIFE, ANIMATED
Cercate, trovate, vedete... :) il bellissimo LIFE, ANIMATED di Roger Ross Williams, film documentario candidato all'Oscar 2017, che Fil Rouge Media e I Wonder Pictures - Unipol Biografilm Collection hanno orgogliosamente portato nelle sale italiane.
"LIFE, ANIMATED" racconta la storia di Owen Suskind, un bambino vivace che aveva smesso di parlare all'’età di tre anni, cadendo improvvisamente in una grave forma di autismo, ma che è poi riuscito a scoprire un modo di comunicare unico e speciale "immergendosi" nei cartoni animati della Walt Disney. I cartoons sono diventati per Owen un medium universale, un percorso di linguaggio e un quadro per dare un senso al mondo. Interpretando i personaggi Disney, Owen ha ripreso a parlare con i genitori, che hanno imparato lo stesso modo di esprimersi, e a comunicare le proprie emozioni e i propri desideri (amore, dolore, gioia, tristezza). La storia di Owen è una testimonianza di come anche nei momenti più difficili ci sia sempre una speranza. Il film segue la sua vita dai 3 ai 23 anni e si basa sul libro "Life Animated: A Story of Sidekicks, Heroes and Autism", scritto da Ron Suskind, padre di Owen e vincitore del Premio Pulitzer.

IL FASCINO INDISCRETO DELL'AMORE
IL FIUME HA SEMPRE RAGIONE
Il nuovo film documentario di Silvio Soldini, con Alberto Casiraghy e Josef Weiss.
Proprio come Johannes Gutenberg, Alberto Casiraghy ha trasformato la sua casa di Osnago in una vera “bottega” editoriale: con una vecchia macchina a caratteri mobili stampa piccoli e preziosi libri di poesie e aforismi. Non molto lontano, oltre il confine svizzero, Josef Weiss per realizzare le sue edizioni artistiche unisce la sensibilità del grafico con la tecnica del restauratore. Silvio Soldini restituisce un ritratto insieme realistico e poetico di due artisti-artigiani che hanno scelto di fare un mestiere antico in un mondo moderno e hanno conquistato il successo più grande. Imparare a tessere la più eterna delle magie, quella delle parole.
NOSTALGIA DELLA LUCE
Vincitore di un EFA come Miglior Documentario, è un film di struggente bellezza e accorata denuncia, un’originale e profonda riflessione sulla memoria, partendo dal Cile e dalla sua storia.
Nel deserto di Atacama, in Cile, sono installati i telescopi più potenti del mondo. Mentre gli scienziati esplorano le immensità del cielo, gli archeologi sondano il terreno alla ricerca delle tracce delle popolazioni precolombiane. Tra gli uni e gli altri si aggira un terzo fronte di ricerca: i parenti dei desaparecidos massacrati sotto il regime di Pinochet, in cerca dei resti dei loro cari.
LA MEMORIA DELL'ACQUA
L'ennesimo capolavoro di Patricio Guzmán, Orso d'argento al Festival di Berlino, ha ottenuto in Italia il secondo miglior risultato mondiale al cinema con I Wonder Pictures - Unipol Biografilm Collection e Fil Rouge Media.
Da un parallelepipedo di quarzo, che contiene al suo interno dell'acqua che risale a millenni fa, prende le mosse una riflessione sull'elemento liquido che sta alla base della vita nell'universo e della sua fondamentale rilevanza per la formazione delle culture, una riflessione che consente anche di parlare della storia passata e più recente del Cile. Con LA MEMORIA DELL'ACQUA, Patricio Guzmán ci propone una rilettura della storia della sua terra, il Cile, che è il più vasto arcipelago del mondo con 2.670 km di coste. Per farlo parte da lontano, dalla preistoria addirittura e da una scienza che proprio in Patagonia trova il terreno fertile di esplorazione: l'astrofisica. Il suo obiettivo però si manifesta progressivamente e in una sorta di cerchi concentrici rovesciati rispetto a quelli prodotti dal lancio di un sasso nell'acqua. Perché se quelli manifestano una tendenza centrifuga, Guzmán si rivela interessato esattamente al suo opposto. Perché intorno all'acqua i nativi avevano costruito una civiltà che i conquistadores bianchi si sono premurati di estirpare, tanto che oggi di essi restano solo venti discendenti che conservano un ricordo della cultura primigenia della Patagonia. Ma ciò che finisce con il costituire il motore di questo intrigante documentario è ancora una volta il bisogno di non cancellare il ricordo di un eccidio più recente: quello che il regime di Pinochet ha perpetrato nei confronti di cittadini inermi, colpevoli solo di essere considerati "comunisti" perché oppositori di un dittatore. È stato ancora una volta l'Oceano a divenire sepolcro di innumerevoli desaparecidos, lanciati dai velivoli affinché i familiari non potessero avere neppure una tomba per piangerli. Un bottone di madreperla, trovato nei suoi fondali, può allora costituire una testimonianza preziosa: l'occasione per non dimenticare.
ONE ON ONE
One On One, provocatorio film del maestro Kim Ki-duk che ha aperto le Giornate degli Autori alla 71° Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia, è una spiazzante metafora della società contemporanea.
Oh Democrazia, una giovane studentessa liceale, viene brutalmente uccisa. Mentre torna a casa, uno dei suoi sette assassini viene rapito da alcuni soldati altamente addestrati. Dopo esser stato torturato e costretto a scrivere la propria ammissione di colpa, viene rilasciato. L’'uomo, che un tempo credeva d'essere invincibile, ora è dominato dalla paura. In seguito però si rende conto che anche gli altri assassini della ragazza vengono rapiti e torturati. Pedinandone uno, scopre il nascondiglio dei loro comuni persecutori, le “Ombre”. Queste intendono combattere il marcio dell’intero sistema, ma presto risulta evidente che i deboli non fanno altro che seguire gli ordini dei potenti e dei ricchi, trasformandosi in folli ed idioti senza volontà.
"Kim Ki-duk non si limita a raccontare i soprusi perpetrati dal governo nei confronti dei cittadini di un determinato paese, ma rappresenta la violenza come elemento strutturale del XXI° secolo, come dittatura nella sfera pubblica e privata di qualsiasi tessuto urbano." — SMARTWEEK.IT
STRIKE A POSE
Arriva anche in Italia, grazie a una distribuzione Nexo Digital con I Wonder Pictures e Fil Rouge Media, il film inno alla libertà firmato da Ester Gould e Reijer Zwaan per rivivere tutta l’energia di Vogue, la canzone con cui Madonna conquistò le classifiche mondiali creando il fenomeno di costume che avrebbe segnato un’epoca. Nella primavera del 1990 Madonna pubblicava Vogue, il primo singolo estratto dall’album I’m Breathless. Il successo fu planetario con più di 6 milioni di copie vendute in tutto il mondo e con lo storico ritornello della canzone, “Strike a Pose”, che cominciò a diffondersi a macchia d’olio, trasformandosi in un fenomeno di costume che avrebbe segnato un’epoca. Il “vogueing”, il ballo portato alla ribalta da Madonna, invitava infatti il pubblico a imitare le pose plastiche delle modelle e dei modelli di Vogue, mettendosi in posa, liberando la propria personalità, abbattendo barriere, preconcetti e conformismi. Per queste ragioni in quei mesi poter condividere il palcoscenico con Madonna si trasformò nel sogno proibito di molti artisti. Un sogno che divenne realtà per i sette giovani ballerini americani scritturati per accompagnare la pop star nel controverso ma ormai mitico Blond Ambition Tour del 1990, che fece scandalo con il suo mix di sesso e religione.
YO-YO MA E I MUSICISTI DELLA VIA DELLA SETA
Dal premio Oscar Morgan Neville, uno splendido documentario sull'acclamato violoncellista Yo-Yo Ma e sul Silk Road Ensemble, uno straordinario collettivo di musicisti internazionali che si è riunito per celebrare, attraverso le proprie composizioni e lo scambio culturale, il potere universale della musica di abbattere i confini geografici. Le parole d'ordine che guidano il loro lavoro sono curiosità, creatività, generosità, passione. Il film racconta le incredibili storie individuali di questo particolarissimo gruppo di strumentisti, cantanti, compositori, arrangiatori, artisti e narratori visivi.
Con Yo-Yo Ma, Cristina Pato, Kinan Azmeh, Kayhan Kalhor, Wu Man.
L'ULTIMO DEGLI INGIUSTI
Un film di Claude Lanzmann
TRE DIVERSE POSSIBILITÀ DI IMMERGERSI IN UN NUOVO CAPITOLO DELLA RIFLESSIONE DI CLAUDE LANZMANN INIZIATA CON SHOAH: CON IL #DVD, IN #DIGITAL STREAMING /DOWNLOAD E INFINE ANCHE CON IL #LIBRO!
Roma, 1975. Claude Lanzmann intervistava Benjamin Murmelstein, l'ultimo capo del Consiglio Ebraico del ghetto di Theresienstadt, l'unico decano, "il più vecchio degli ebrei", nella terminologia nazista, a non essere stato ucciso durante la guerra. Rabbino di Vienna, in seguito all'annessione dell'Austria da parte della Germania, nel 1938, Murmelstein si scontrò aspramente con Adolf Eichmann, settimana dopo settimana, per sette anni, riuscendo ad aiutare 121.000 ebrei a lasciare il Paese e impedendo la liquidazione del ghetto.
2012. Claude Lanzmann, a 87 anni, senza nascondere i segni del passare del tempo sugli uomini e mostrando l'incredibile persistenza dei luoghi, recupera l'intervista realizzata a Roma, tornando a Theresienstadt, la città "che Hitler regalò agli ebrei", il cosiddetto "ghetto modello", in realtà una grande menzogna architettata da Adolf Eichmann per ingannare il mondo. Scopriamo la straordinaria personalità di Benjamin Murmelstein: un uomo brillante, di grande intelligenza e coraggio, che, forte di una memoria inossidabile, si rivela un affascinante narratore che non risparmia battute ironiche e punte di sarcasmo.
Attraverso tre periodi, da Nisko in Polonia a Theresienstadt e da Vienna a Roma, questo film fornisce uno sguardo senza precedenti sulla genesi della Soluzione Finale. Rivela il vero volto di Eichmann e denuncia, senza reticenze, le forti contraddizioni all'interno del Consiglio Ebraico.
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